domenica, maggio 14, 2006

GOIN' DOWN SOUTH/Reflections...

New Orleans
Una descrizione, pur se breve e veloce, di quale situazione ci si è parata di fronte, è stata già data qualche post fa ( Stripes of New Orleans ). Gli effetti devastanti di Katrina prima, e Rita poi, li avete potuti vedere parzialmente in alcune delle foto qui sotto. A quanto già scritto in precedenza, vale la pena di aggiungere qualche elemento. L'allagamento di buona parte della città, come risaputo, è stato dovuto alla rottura degli argini di contenimento. Rammentando che New Orleans è per buona parte ad altitudine zero, ed addirittura alcuni quartieri sono in zona depressa, si può ben immaginare entità e modalità del disastro. Specificatamente in alcune zone ( 9th ward, Lakeview, New Orleans East ), l'acqua è entrata con inaudita violenza. Nella restanti parti, vi è stato un'innalzamento progressivo e costante. Si sono salvate soltanto alcune sezioni dei quartieri più antichi ( quelli dei primi insediamenti dal 1718 in poi ), costruiti nelle poche zone rialzate della città. Caso vuole che qui vi abitino per la maggior parte esponenti della ricca e facoltosa borghesia bianca. Altrettanto caso vuole, che i quartieri maggiormente colpiti siano abitati dalla popolazione nera. Alcune cifre. La New Orleans pre-Katrina era abitata da circa 1.300.000 persone, il 62% di questo costituito da neri, il 35% da bianchi ed il restante 3% da ispanici. Non ci vuole molto per comprendere che tra sfollati, profughi e decessi, a pagare il dazio maggiore sia stata la comunità nera, che vede la sua presenza numerica ad oggi drasticamente ridotta. Non abbiamo dati ufficiali in merito, ma basta fare un giro in città per rendersene conto. New Orleans ad oggi ha perso buona parte della sua principale comunità di riferimento, quella nero ed afroamericana. Se vi fosse uno stato sociale attivo e partecipe alla sorte dei propri cittadini, ad oggi per questa gente ci sarebbero delle prospettive migliore di quelle che hanno ora. Vale a dire il nulla. Ad otto mesi dal disastro, i lavori sono praticamente fermi. La Fema, l'agenzia nazionale preposta all'organizzazione ed alla gestione di eventi catastrofici, solo da meno di un mese ha pubblicato la prima mappatura di interventi da eseguire. Ed in otto mesi, famiglie disperse e separate. In otto mesi famiglie che ancora sopravvivono profughe a Houston. In otto mesi, la totalità della vita di questa gente è stata ignorata totalmente. Dove finiranno le centinaia di migliaia di persone ancora lontane da quella che era una volta la loro città? Torneranno mai a vivere a New Orleans? E se si, dove? E con quali e quanti aiuti economici? E le centinaia di acri di terra abbandonati a se stessi, in che mani finiranno? Torneranno a chi vi abitava fino allo scorso autunno, o saranno preda di abusi e speculazioni edilizie? E la New Orleans che conoscevamo, che fine farà?
And Nothin' But The Blues...

giovedì, maggio 11, 2006

GOIN' DOWN SOUTH/Back home...

Siamo tornati a casa. L'assenza di posts in questi giorni è stata causata dai tempi occorsi per il rientro. Vale il caso quindi di lasciare qualche osservazione e riflessione su quanto visto e sentito. Ma prima di far questo, voglio fare menzione speciale per i miei compagni di viaggio. Silverio, Francesco e Stefano, sono stati determinanti per la riuscita del tutto. E senza di loro non sarebbe stata la stessa cosa. Loro erano il "noi" narrante che avete incontrato nei predenti giorni. E poi la presenza di Tony "Delta Gipsy" e della sua splendida compagna Janice. Essenziali, per capire da che parte tira il vento in Mississippi...
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lunedì, maggio 08, 2006

NEW ORLEANS. JAZZ & HERITAGE FESTIVAL / CLOSE

Ultima giornata di presenza al Festival. A seguito di un imprevisto, si e' costretti a prendere la via del ritorno un giorno prima, rinunciando ( con sommo rincrescimento ) al gran finale con Irma Thomas e Fats Domino previsto per domenica 07 maggio.

sabato, maggio 06, 2006
Dedichiamo il nostro ultimo giorno di Festival alla gente che lo fa vivere. A chi e' qui per lavorare e chi per divertirsi. Assolutamente non paghi delle tante facce incontrate nei precedenti giorni, percorriamo in lungo e largo ogni spazio geometrico percorribile. Ad osservare e pensare cosa e' tutto questo. Ma ne parleremo nel prossimo post. Cronaca musicale. Non potevamo andar via senza aver visto esibirsi, quella che e' forse una delle migliori band della citta': Dirty Dozen Brass Band. Spettacolari, dotati di una energia fuori dal normale, hanno proposto il passato ed il presente dei suoni di New Orleans. Non solo confermando, ma migliorando le nostre aspettattive. Il tempo di un sussulto e la Louisiana ci offre un'altra gemma che gia' riluce sul palco limitrofo. Amanda Shaw e' una violinista di 15 anni 15, che con una voce degna della miglior Gwen Stefani, ci ha portato lungo i territori del cajun. Gran talento, davvero. Altre note: Warren Haynes, Robert Randolph...
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sabato, maggio 06, 2006

QUEENS

venerdi, maggio 05, 2006
Terz'ultima giornata per il Jazz Festival. Assolutamente al femminile. Meno male, se ne sentiva la mancanza. Tre le regine incontrastate di questa giornata. Marva Wright, 58 anni, da New Orleans. Koko Taylor, 71 anni, da Memphis. Angelique Kidjo, 46 anni, da Ouidah, Benin. Meravigliose stelle. L'anima soul della Wright, francamente commossa per il ritorno a casa, ha toccato il pubblico. La Taylor, ancora in spendida forma, ha fatto sognare la Chicago degli anni d'oro. La Kidjo, meravigliosa musa nera, ha condotto il pubblico verso la sua madre terra. Che suggestione, l'Africa a New Orleans...In tutto questo, la presenza su l'ennesimo palco, di Little Freddie King. Volete commenti? Non ve ne e' bisogno...
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STRIPES OF NEW ORLEANS / 3

venerdì, maggio 05, 2006

STRIPES OF NEW ORLEANS / 2

STRIPES OF NEW ORLEANS

Qualche ora di sonno e poi via, parte l'ultima tranche del Festival. Anche la nostra permanenza in città sta per teminare. Ci pare d'obbligo gettare lì alcune considerazioni, prima delle riflessioni ultime che avverranno a fine viaggio. New Orleans si presenta ai nostri occhi senza molti dei suoi abituali residenti. Gli sfollati a Houston, Texas, si avvicinano alle 300.000 unità. Altri, che non possiamo quantificare, sono in giro per la Louisiana. Situazione abitativa: 9th ward, Lakeview e New Orleans East sono i quartieri più colpiti, con case rase al suolo e paesaggio postatomico ( particolarmente 9th ). Molta parte della città ha subito danni non così distruttivi, ma comunque tali da rendere disabitate migliaia di abitazioni. Ricostruzione: in una settimana abbiamo visto circa 15-20 operai nelle strade, non di più, e tutti concentrati nei quartieri bianchi di fascia medio-alta. Popolazione: quasi azzerata la componente nera, la più colpita. Turismo: Bourbon Street ed il French Quarter sono praticamente vuoti; usualmente per passeggiare in tali zone si hanno difficoltà a causa della quantità spropositata di folla. Queste sono alcune delle considerazioni veloci che vi lasciamo li. Fate voi. A domani...
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LITTLE FREDDIE KING

giovedi, maggio 04, 2006
Lo incontriamo presso Louisiana Music Factory, lo storico negozio di dischi in Decatur Street. Show-case di presentazione del disco dello scorso anno, uscito con Fat Possum. In forma smagliante. Se questo è il buongiorno, a Roma farà scintille. A dopo, per le riflessioni su una New Orleans tutta da comprendere...
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giovedì, maggio 04, 2006

COSIMO MATASSA

mercoledi, maggio 03, 2006
...Ma l'esperienza più lancinante di ieri è stato l'incontro con Cosimo Matassa, vale a dire colui che dal 1947 in poi ha registrato tutto quello che ha fatto la storia della musica di New Orleans. Nel suo studio di registrazione è passato chiunque: Little Richard, Jerry Lee Lewis, Prof. Longhair, Fats Domino and so much...Lui, 80anni portati in splendida forma, vive al centro del French Quarter. Ci ha accolto nel suo ufficio. E per un'ora, siamo sprofondati nella storia della città. Ne sentirete delle belle al ritorno...
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OFF BEAT + ANDY J FOREST + OLGA

mercoledi, maggio 03, 2006
Aspettando l'ultimo fine settimana del Festival, ci dedichiamo ad un giro "turistico" per la città. Oltre ad essere a zonzo per New Orleans, la giornata ha avuto il suo acme nella visita alla redazione di Off Beat, storica rivista di jazz che qui in città ha sede. Bisogna ammettere che ha un suo fascino una redazione del genere. Qualsiasi operatore o semplice appassionato di musica, sa di cosa parliamo. Successivamente ci siamo dedicati all'atmofesra dei piccoli club. E con molta soddisfazione abbiamo trovato un Andy J in splendida forma. Sarà l'atmosfera di New Orleans, ma il nostro all'interno del D.B.A ( il suo locale, davvero bello, molto "roots" ), lo abbiamo sentito suonare davvero un gran Blues. Final di serata con la nostra amica Olga, presso il Dos Jefe's Cigar Bar. Esperienza quasi allucinogena. Ascoltare Olga in un bar dove tutti gli avventori fumano sigari di almeno 20 cm, escluso il sottoscritto, mi ha fatto per un attimo pensare di essere preso da finghi di dubbia provenienza...
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mercoledì, maggio 03, 2006

(IN)DIFFERENCE

martedi, maggio 02, 2006
Differenze. Esistono. In modo palese e viscerale. Ti prendono allo stomaco e ti attanagliano lo spirito. Una morsa ti schianta l'anima e vorresti soverchiare il tutto. Ma sei impotente e non puoi far nulla. Stamane ci siamo recati presso Lakeview, altro quartiere disastrato di New Orleans. Anche in questo caso, come precedentemente per il 9th quarter, siamo partiti nel nostro giro dal punto di rottura degli argini. In questo caso si trattava del margine prossimo al lago Ponchartrain. I danni anche qui sono stati rilevanti, pur se non come nel precedente sobborgo. Lakeview è una zona residenziale a prevalenza bianca, di ceto medio ed alto. Ed è qui la differenza. Mentre nel 9th i lavori sono ancora praticamente fermi, a Lakeview praticamente è quasi ultimata la ricostruzione dell'argine e sono già partite le opere di ricostruzione interna. Diversità e diseguaglianza di trattamento. Le considerazioni, le lasciamo a voi...
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BLUES

N.O. QUARTER

lunedi, maggio 01, 2006
New Orleans sapevamo che per noi sarebbe stata coacervo di sensazioni tra loro molto contrastanti. Da una parte l'approccio alla componente musicale, dall'altro l'aspetto documentaristico ( ci si passi la forzatura ) relativo alle condizioni della città post-Katrina. Fino ad ora aveva assolutamente prevalso la prima parte, complice anche la quantità di tempo occorsa a seguire il Festival. Ieri invece la giornata è stata scissa in due. In mattinata ci siamo addentrati nel 9th quarter, il distretto cittadino più danneggiato. In serata abbiamo assistito alla WWOZ 2006 Piano Night, sei ore di musica dedicata alle interpretazione che del pianoforte viene data a New Orleans dai musicisti. Parto da questa ultima. Splendidamente organizzata dalla WWOZ ( la Radio della città...), ha visto alternarsi su un doppio palco dell House of Blues, qualcosa come circa 30 pianisti diversi. Sul palco principale, tra i tanti segnaliamo la scoperta del talento di Davell Craford ( in estate in Italia ), le conferme di John Krown e John Gros, il talento"politicaly correct" di Marcia Ball, il Blues di Carol Fran ed Henry Gray e la classe immensa di Eddie Bo ( 80 anni e non sentirli...). Potremmo scrivere di molto su un serata davvero da leggenda. Ma faremmo torto alla mattinata trascorsa in giro nel 9th quarter. Assieme a Lakeview ( di cui vi diremo domani ), è tra i quartieri più colpiti dal disastro. Si trova a nord-est del French Quarter, o forse si trovava... Già, perchè di una zona in cui vivevano quasi 80.000 persone ed ora non più, si può solo parlare al passato. Il tutto è stato travolto dalla rottura di una canale ( ! ) del Mississippi, finendo sotto circa tre metri d'acqua. Lo scenario, apocalittico. Buona parte delle abitazioni ( costruite quasi completamente in legno, rammentiamolo...) sono andate distrutte, se non completamente, almeno parzialmente. E comunque sono state rese totalmente inagibili. Macchine rovesciate e capovolte, segnaletica divelta, alberi sradicati. Miglia e miglia di queste immagini. Devastazione, ovunque. Nei giocattoli dei bambini intrisi di fango. Nei vestiti strappati e finiti sugli alberi. Katrina ha cambiato un ecosistema, ha mutato la geometria del posto. Lampioni che penzolano obliqui sulla strada lanciano strane ombre sull'asfalto. E noi, li nel mezzo, in una quiete surreale, a cercare una certezza che non vi è più. La vita, almeno per ora, lì si è spenta...
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martedì, maggio 02, 2006

NEW ORLEANS. JAZZ & HERITAGE FESTIVAL / 3

domenica, aprile 30, 2006
Con questa terza giornata il Festival giunge a metà. Andato questo primo fine settimana, aspettiamo il prossimo in data 5, 6 e 7 maggio. Per la giornata di oggi segnaliamo la presenza di Bruce Springsteen with the Seeger Sessions Band su tutti: oltre che la qualittivamente anche quantitativamente è stato il solito. Invece di 1 ora e 45 minuti, è stato sul palco per quasi due ore e mezza. Gira voce inoltre che lo abbiano fatto scendere per forza... Il Boss ha inanellato una serie di brani che hanno mescolato country, rock e tradizione neworlensiana. Ma è comunque una dicitura stretta per quanto ha suonato. Di assoluto valore Kermit Ruffins & The Barbecue Swingers, collettivo che ha proposto un'irrefrenabile jazz da strada, pur senza elementi da second line. Non sono invece mancati questi, nell'altrettanto magnifica prova offerta da Rebirth Brass Band. Solidi e poderosi The Meters, che nonostante non accusino il passaggio del tempo, alla lunga sono sembrati ripetitivi. Deludenti: Walter "Wolfman" Washington ( troppo r'n'b di facile presa, ma si immaginava...) ed Alen Touissant with Elvis Costello. Ambedue sono sembrati fuori forma, scivolando in ambiti afropop davvero poco sostenibili.
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