mercoledì, maggio 03, 2006

N.O. QUARTER

lunedi, maggio 01, 2006
New Orleans sapevamo che per noi sarebbe stata coacervo di sensazioni tra loro molto contrastanti. Da una parte l'approccio alla componente musicale, dall'altro l'aspetto documentaristico ( ci si passi la forzatura ) relativo alle condizioni della città post-Katrina. Fino ad ora aveva assolutamente prevalso la prima parte, complice anche la quantità di tempo occorsa a seguire il Festival. Ieri invece la giornata è stata scissa in due. In mattinata ci siamo addentrati nel 9th quarter, il distretto cittadino più danneggiato. In serata abbiamo assistito alla WWOZ 2006 Piano Night, sei ore di musica dedicata alle interpretazione che del pianoforte viene data a New Orleans dai musicisti. Parto da questa ultima. Splendidamente organizzata dalla WWOZ ( la Radio della città...), ha visto alternarsi su un doppio palco dell House of Blues, qualcosa come circa 30 pianisti diversi. Sul palco principale, tra i tanti segnaliamo la scoperta del talento di Davell Craford ( in estate in Italia ), le conferme di John Krown e John Gros, il talento"politicaly correct" di Marcia Ball, il Blues di Carol Fran ed Henry Gray e la classe immensa di Eddie Bo ( 80 anni e non sentirli...). Potremmo scrivere di molto su un serata davvero da leggenda. Ma faremmo torto alla mattinata trascorsa in giro nel 9th quarter. Assieme a Lakeview ( di cui vi diremo domani ), è tra i quartieri più colpiti dal disastro. Si trova a nord-est del French Quarter, o forse si trovava... Già, perchè di una zona in cui vivevano quasi 80.000 persone ed ora non più, si può solo parlare al passato. Il tutto è stato travolto dalla rottura di una canale ( ! ) del Mississippi, finendo sotto circa tre metri d'acqua. Lo scenario, apocalittico. Buona parte delle abitazioni ( costruite quasi completamente in legno, rammentiamolo...) sono andate distrutte, se non completamente, almeno parzialmente. E comunque sono state rese totalmente inagibili. Macchine rovesciate e capovolte, segnaletica divelta, alberi sradicati. Miglia e miglia di queste immagini. Devastazione, ovunque. Nei giocattoli dei bambini intrisi di fango. Nei vestiti strappati e finiti sugli alberi. Katrina ha cambiato un ecosistema, ha mutato la geometria del posto. Lampioni che penzolano obliqui sulla strada lanciano strane ombre sull'asfalto. E noi, li nel mezzo, in una quiete surreale, a cercare una certezza che non vi è più. La vita, almeno per ora, lì si è spenta...
And Nothin' But The Blues...